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Chi viene licenziato ingiustamente e aveva un regolare contratto di lavoro ha diritto ad essere risarcito e ad essere sostenuto mentre cerca un altro lavoro? É a questa domanda che risponde la creazione della NASpI, cioé l’assegno di disoccupazione nato nel 2014 e mantenuto anche dai governi successivi tanto che la copertura finanziaria per assicurarlo è stata trovata anche per il 2019.NASpI 2019, tutto quello che c’è da sapere

Ma come funziona la NASpI e a quali tipo di lavoratori è destinata? Il principio è quello di creare

una forma sostegno al reddito per coprire le esigenze di tutti i lavoratori subordinati a patto che abbiano perso la loro occupazione non per loro volontà ma esclusivamente per scelta del datore di lavoro.

Una tutela che è destinata anche agli apprendisti e ai soci delle cooperative (a patto che abbiano instaurato anche un rapporto subordinato). Non sono invece compresi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni oltre agli operai agricoli per i quali sono previste forme diverse di sussidio.

La domanda inoltre può anche essere inoltrata anche di lavoratori che hanno presentato le dimissioni per giusta causa e coloro che hanno risolto consensualmente il rapporto di lavoro in base alla procedura prevista dalla legge numero 604 del 1966.

Sono tre i requisiti necessari per presentare domanda:

  • il richiedente deve essere in stato di disoccupazione, giustificando la perdita del lavoro per cause indipendenti dalla sua volontà
  • il richiedente deve avere almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e anche trenta giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’inizio della disoccupazione.
  • Il richiedente dovrà anche non essere in possesso di occupazione (anche stagionale oppure occasionale) e dichiarare l’immediata disponibilità al lavoro al Centro per l’Impiego, partecipando alle iniziative di ricerca attiva di lavoro proposte dal Centro stesso, altrimenti la sua domanda verrà considerata decaduta.

Importo della NASpI

A quanto ammonta quindo il sostegno al reddito che si riceve ogni mese con la NASpI? La somma viene calcolata dall’Ente previdenziale preposto, in questo caso l’INPS, in percentuale sulla base della retribuzione media mensile, considerata come imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. In ogni caso comunque l’importo massimo non potrà essere superiore ai 1328,76 euro mensili, tetto massimo fissato per il 2019.

Per il calcolo esatto della cifra bisogna considerare l’estratto conto previdenziale che può essere richiesto anche attraverso la procedura telematica direttamente sul sito INPS e sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali ricevute negli ultimi 4 anni, dividendo poi il risultato per il numero di settimane di contribuzione. Il numero ottenuto con questi calcoli deve essere moltiplicato per il coefficiente 4,33. Se vi sembra troppo complicato, basterà andare da un qualsiasi Caf e chiedere di calcolare la cifra ancora prima che la comunichi l’INPS.

Per venire incontro agli utenti dall’inizio del mese di settembre 2018 è stato attivato anche uno strumento per determinare con precisione l’ammontare mensile. Basta accedere al portale dell’Inps (www.inps.it), cliccare sulla voce “Tutti i servizi”, poi su quella “Nuova Assicurazione sociale per l’impiego (NASpI): consultazione domande”.

Una volta dentro basta inserire il PIN o lo SPID di riferimento personale e così si potranno cercare tutte le informazioni utili sulla domanda e sul suo stato. Se la domanda di NASpI sarà accolta, cliccando sulla voce “Dettagli” in automatico verrà mostrato il prospetto di calcolo che può essere anche scaricato in versione Pdf e si potrà vedere anche il periodo coperto dall’indennità, compresi gli importi lordi mensili che saranno liquidati al lavoratore disoccupato.

In ogni caso la legge prevede che l’importo della NASpI venga comunque ridotto progressivamente del 3% al mese a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione. Inoltre il sostegno al reddito

non è eterno, ma cambia in base alla storia contributiva di ogni soggetto. Viene infatti corrisposto per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi, termine ultimo confermato dal governo anche per il 2019.

Domanda NASpI: dove si presenta e cosa serve

La domanda di accesso alla NASpI dovrà essere presentata entro il termine di 68 giorni dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro oppure dal trentesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenziamento per giusta causa.

Se al termine del rapporto di lavoro per il quale ha richiesto la NASpI il lavoratore decide di cominciare un’attività di lavoro autonomo aprendo quindi partita IVA, potrà fare domanda per riceve l’anticipo Naspi 2019, corrispondente all’intero importo che gli spetta in un’unica soluzione, sempre che abbia diritto al sostegno.

La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in modalità telematica all’Inps attraverso il sito www.inps.it, se il cittadino è in possesso del PIN dispositivo INPS, oppure tramite Contact Center Multicanale INPS-INAIL, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 oppure il numero 06/164164 da telefono cellulare o ancora tramite patronato che è obbligato ad offrire assistenza gratuita.

Una volta fatto questo, sarà sufficiente aspettare che arrivino i primi pagamenti con la modalità che avete indicato (conto corrente bancario o postale o altre forme di versamento). Ma attenzione però perché esistono anche casi nei quali la NASpI può essere revocata oppure ridotta.

Il caso più evidente è quando chi la riceve perde il suo status di disoccupato perché nel frattempo ha trovato un nuovo contratto di lavoro. Dovrà comunicarlo tempestivamente all’Ente che eroga il sussidio, perché altrimenti comunque quella cifra gli verrà richiesta indietro.

Lo stesso discorso vale per la sospensione o la riduzione della NASpI. In particolare la sospensione comincia nel caso in cui il lavoratore disoccupato ottenga una nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di durata non superiore a sei mesi: durante quel periodo quindi la NASpI sarà sospesa, riprendendo regolarmente al termine del contratto per il periodo residuo spettante (in questo caso non deve essere fornita alcuna comunicazione in quanto la sospensione opera d’ufficio sulla base delle comunicazioni obbligatorie da parte del datore di lavoro).

Infine la riduzione subentra quando il beneficiario dl sostegno svolga attività lavorativa in forma autonoma o subordinata dalla quale comunque derivi un reddito inferiore al limite per conservare lo stato di disoccupazione. In questo caso l’interessato dovrà comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività lavorativa il reddito derivante e l’indennità verrà ridotta di un importo pari all’80% dei redditi presunti, calcolati in base al tempo tra le date di inizio e fine attività.

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