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Il messaggio è falso, ma la truffa è vera e non è nemmeno la prima volta. La Polizia Postale nei giorni scorsi infatti ha reso noto uno degli ultimi tentativi che gli imbroglioni del web hanno studiato per rubare soldi e dati sensibili ad ignari cittadini.

Il primo passo della truffa è veder apparire sul proprio computer una scritta di questo tipo: “Security warning: Il tuo computer è stato bloccato. Errore #DW6VB36” anche quando state navigando su siti internet apparentemente sicuri e che avete sempre utilizzato. Quel messaggio non arriva da Microsoft, come invece i ladri del web vorrebbero farci credere, anche se è studiato molto bene. Si tratta invece di un inganno (quasi) perfetto, perché accanto a quel post ce n’è sempre un altro che invita l’utente bloccato a chiamare un certo numero e avere così un supporto online destinato a sbloccarlo grazie all’esperienza dei tecnici.
Nel messaggio si dice che il rischio è quello di perdere tutti i dati e le foto che sono state caricate sul pc, perché è stato infettato da virus e malware, e che sono a rischio anche tutti gli accessi sui profili social oltre ai fati delle carte di credito e altre carte di pagamento. Non è vero, ma è molto credibile e quindi c’è chi si fa prendere dal panico pensando di essere veramente sotto la minaccia di un abile hacker.

Polizia Postale sito

In realtà come ha spiegato la Polizia Postale dal suo portale (questa volta vero e reale), www.commissariatodips.it/, truffe di questo tipo sono molto comuni. Non ci sono furti di dati personali in corso e nemmeno nuovi virus informatici che stanno circolando, perché basta spegnere il pc e alla sua riaccensione tornerà ad essere tutto normale. Nel caso succeda, comunque, mai chiamare il numero di telefono che è stato indicato perché il presunto operatore che risponderà dall’altra parte in realtà è qualcuno che vuole installare programmi illegali e virus. In più per l’operazione di sbloccaggio del pc potrebbe anche chiedere fino a 100 euro.
La Polizia Postale consiglia anche di installare sempre un buon antivirus, aggiornandolo su tutti i dispositivi a disposizione. E in caso di dubbio si può sempre contattare il commissariato di Polizia Postale più vicino per avere informazioni.

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