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Sono previsti 50 euro di bonus, messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, per chi compra l’apparecchiatura per vedere le televisioni con i nuovi standard.

Si tratta di dover ricevere il nuovo segnale DVB-T2: in alcuni casi è sufficiente acquistare un nuovo decoder.

Questo bonus figura come sconto all’interno del prezzo totale che comprende l’IVA; è riservato a tutte le famiglie che hanno un ISEE fino a 20mila euro.

Questo bonus si può chiedere fino al 2022 e il governo ha previsto 150 milioni di investimento nel prossimo triennio.

Se si vuole fare questa richiesta, si invia un’autocertificazione che attesta l’appartenenza alla fascia di reddito richiesta.

Una volta giunti presso i punti vendita è sufficiente consegnare al negoziante il codice fiscale e la carta d’identità.

Gli estremi dei documenti vengono inseriti nel sito dell’agenzia delle entrate, che si occuperà di verificare se la persona non abbia già sfruttato il bonus.

Successivamente viene emesso il bonus e il negoziante potrà recuparare la cifra che ha scontato.

Quando si compra il decoder o il televisore sul web, è sempre possibile chiedere il bonus, attenendosi alle istruzioni del sito online.

Per chi ha acquistato una nuova tv o un decoder nuovo prima dei tempi previsti dalle regole dell’incentivo, non è possibile sfruttare.

Chi ha comprato un televisore più di due anni fa potrebbe aver bisogno del nuovo decoder o addirittura della nuova tv.

Precisamente, da settembre 2021 ci sarà un passaggio graduale dalla trasmissione con il segnale DVB-T1 (Digital Video Broadcasting-Terrestrial 1) a uno di prossima generazione e di maggiore accuratezza, nominato DVB-T2, che però potrebbe non essere compatibile con le TV prodotte prima del 2017.

Inoltre è previsto anche un cambio di standard da MPEG-2 e MPEG-4 a standard HEVC (High Efficiency Video Coding), di qualità maggiore.

Questo passaggio prevede diversi passaggi che sono spiegate nei siti specializzati che si occupano di questo settore.

Nuovi standard TV

Lo standard MPEG-4 è presente nelle tv che sono in vendita da dieci anni, quindi il passaggio dal segnale MPEG-2 al MPEG-4 non dovrebbe creare grossi problemi.

Probabilmente le tv più vecchie di 10 anni continueranno a funzionare, specialmente se sono televisori di fascia alta.

Il passaggio a DVB-T2 potrebbe creare più difficoltà perchè è uno standard diffuso su molti televisori in vendita dal 2013.

Già dal 2017 era obbligatorio vendere tv che prevedevano lo standard DVB-T2/HEVC, quello con cui verranno visti i canali del digitale terrestre per tutti, fino al 2022.

Forse, alcune tv acquistate nel 2016 potrebbero già essere abilitate a ricevere il segnale DVB-T2/HEVC, ma questo non è sicuro.

Per scoprire se una tv è in grado di ricevere il segnale MPEG-4 è sufficiente cambiare su un canale che trasmette in HD: se si vede correttamente il segnale MPEG-4 è ricevuto correttamente.

Potete fare un tentativo con il canale 501 del digitale terrestre, che è Rai 1 HD; nvece, per vedere la compatibilità con i segnali DVB-T2/HEVC bisogna vedere sul manuale del televisore oppure nella lista proposta dal MISE, che contiene gli apparecchi televisivi e i decoder adatti a ricevere il nuovo segnale.

Per chiedere il bonus non sono necessarie particolari richieste al proprio comune di residenza.

Come abbiamo visto è sufficiente un’autocertificazione della propria appartenenza alla fascia di reddito prevista per l’agevolazione, ossia avere un ISEE inferiore ai 20.000 euro.

Quando acquistare il televisore, dovete consegnare al commerciante i vostri documenti e come abbiamo visto, anche la richiesta del bonus, compilando l’apposito modulo.

Il modulo si può scaricare sul sito del MISE; quando il negoziante si è assicurato che non avete già sfruttato il bonus, vi fa lo sconto sul prezzo finale.

Il commerciante può recuperare i soldi scontati; quando fa la dichiarazione fiscale deve segnalare il numero di televisori e decoder venduti tramite Bonus TV e così riceve un credito d’imposta.

Nuove tv e nuovi decoder

Il bonus che arriverà può essere usato esclusivamente per comprare i televisori e i decoder che supportano lo standard DVB-T2/HEVC.

Il Ministero dello Svilppo economico ha pubblicato sul suo sito tutti i dispositivi che si possono acquistare con il Bonus TV: si può cercare un modello e controllare se è in grado di supportare il nuovo digitale terrestre. Sono oltre 500 i modelli censiti finora dal MiSE.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato un calendario che riporta le date in cui avverrà lo switch-off del segnale, diviso regione per regione.

Si parte da settembre 2021 e il procedimento terminerà entro il 20 giugno 2022; questa la lista regione per regione:

Dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021: Area 2 e 3: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna.

Dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 –Area 1: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna.

Dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022 –Area 4: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche.

Sul sito del MISE c’è una sezione completamente dedicata dove si possono trovare delle informazioni circa le modalità di ottenimento del bonus tv con una lista di modelli di decoder e televisori che si possono acquistare con il contributo pubblico.

Le tv presenti nella lista si possono ricercare attraverso diversi metodi, dal codice Ean, codice a barre che consente di vedere un prodotto a livello globale, oppure tramite il modello e alla marca.

La lista fissa non è definitiva, ma può cambiare a seconda del cambiamento imposto dalle norme vigenti.

Il bonus tv, o bonus switch-off, permette ai consumatori di chiedere uno sconto fino a 50 euro sul prezzo finale.

Si tratta di un’iniziativa volta ad aiutare tutti coloro che hanno una tv non più conforme, ma che possono risolvere il problema con l’acquisto del decoder.

MISE

In molti casi il bonus copre l’intero importo del decoder, così non ci sono spese aggiuntive per chi deve allinearsi.

Sicuramente sarà necessario guardare con attenzione la lista all’interno del sito del MISE, anche perchè può cambiare come abbiamo visto.

Infatti, in base anche alle comunicazioni delle case produttrici gli standard possono variare nel corso degli anni.

Da qui al 2022 in questo senso sono previsti importanti cambiamenti in questo settore, che coinvolgeranno milioni di utenti.

Oltre agli utenti saranno coinvolti anche migliaia di punti vendita in tutta Italia.

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