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Robinhood, una startup con sede in California, ha rivoluzionato il mondo degli investimenti finanziari con i suoi servizi online accessibili tramite app su smartphone. Tra le sue offerte più innovative vi è l’acquisto frazionato di azioni, consentendo agli investitori di partecipare al mercato con investimenti minimi, a fronte di azioni che normalmente avrebbero un costo elevato per singola unità, come nel caso di Amazon, le cui azioni superano i 2.000 dollari ciascuna.

Questa democratizzazione degli investimenti ha sollevato non poche polemiche, con il timore che possa trasformare i mercati in una sorta di casinò e mettere a rischio i piccoli risparmiatori, che dovrebbero invece prioritizzare la creazione di un fondo di emergenza.

Come funziona

Robinhood attrae utenti grazie alla sua politica di commissioni zero, riducendo al minimo i costi operativi attraverso un team limitato e l’assenza di consulenti o sedi fisiche. Ma come genera ricavi? La piattaforma guadagna principalmente dalla differenza tra gli interessi generati dai conti dei clienti e quelli ottenuti dal mercato, dai prestiti ai clienti e dal prestito titoli, una pratica comune anche tra gli ETF per incrementare i loro guadagni.

Inoltre, Robinhood offre una carta di debito e un conto premium con servizi aggiuntivi, da cui deriva un ulteriore introito attraverso le commissioni di transazione. Un’altra fonte di reddito significativa proviene dai rebate forniti dai market makers, che beneficiano dello spread tra il prezzo di acquisto e di vendita delle azioni.

Guardando al futuro, il modello di business di Robinhood punta sull’economia di scala: più cresce il numero degli utenti, più aumentano i profitti, seguendo una strategia simile a quella adottata da Netflix nei suoi primi anni, dove l’accento era più sul crescere in termini di utenza che sui guadagni immediati.


L’approccio di Robinhood, che evoca l’idea di “rubare ai ricchi per dare ai poveri” attraverso la riduzione delle commissioni, sembra aver trovato terreno fertile. Tuttavia, resta da vedere la sostenibilità di questo modello in un mercato azionario che, fino a ora, ha beneficiato di una crescita eccezionale e unica. La recente tendenza al ribasso del mercato ha messo alla prova molti investitori, in particolare i più giovani e digitalmente avvezzi, che hanno cercato di sfruttare l’opportunità di operare in questo periodo di volatilità.

Tuttavia, emergono sfide significative. I tassi di interesse prossimi allo zero stabiliti dalla Federal Reserve (FED) hanno ridotto i potenziali guadagni dagli interessi, e la pandemia di COVID-19 ha diminuito le transazioni con carte di credito, erodendo ulteriormente i margini di guadagno sulle commissioni. Questo scenario suggerisce che, analogamente a quanto accaduto con i servizi di Robo Advisory, Robinhood dovrà probabilmente introdurre servizi a pagamento oltre alla politica di zero commissioni per assicurare la propria sostenibilità a lungo termine.

Nonostante le sfide, Robinhood merita riconoscimento per aver sconvolto l’equilibrio di mercato stabilito, similmente all’impatto degli ETF, favorendo i consumatori e sottraendo quote di mercato a un sistema bancario in declino. La capacità di adattarsi e innovare sarà cruciale per mantenere il proprio spazio in un ambiente finanziario in rapida evoluzione.

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