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Un’ulteriore azione decisiva. Un nuovo giro di vite. Questa volta accompagnato dalla promessa di essere l’azione definitiva. L’obiettivo, ancora, è quello di relegare il Superbonus e la possibilità di sconto in fattura alle politiche economiche obsolete. E, cosa più importante, garantire la stabilità delle finanze pubbliche da una politica che il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha etichettato come “irresponsabile”.

Il finale del Superbonus

Questa politica, secondo lui, ha avuto “conseguenze catastrofiche per le casse dello stato”, portando a costi che si aggirano intorno ai 150 miliardi di euro e aumentando il rischio di ulteriori deficit. Nella riunione del consiglio dei ministri di ieri, Giorgetti ha introdotto “a sorpresa”, secondo l’uso colloquiale, un nuovo decreto sul 110%. Questa mossa è stata mantenuta nascosta per prevenire un altro affrettarsi a sfruttare le cessioni di credito, soprattutto da parte dei condomini che sono in corsa contro il tempo per completare i lavori. Che cosa stabilisce il nuovo decreto? Innanzitutto, come Giorgetti ha chiarito, prevede “la soppressione delle ultime norme che consentivano ancora l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito, anziché per le detrazioni

COSA CAMBIA


Il Governo ha messo in atto un decreto che rivoluziona le normative sui bonus edilizi ed energetici, eliminando qualsiasi forma di sconto immediato in fattura e la possibilità di trasferire i crediti d’imposta per le categorie che ne beneficiavano ancora. Durante una conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri, il ministro dell’Economia ha illustrato che è stata rimossa anche la clausola che consentiva la regolarizzazione di comunicazioni errate fino al 15 ottobre 2024 mediante una lieve penalità.

Giorgetti ha inoltre introdotto l’obbligo di una notifica preliminare all’avvio dei lavori, per consentire un controllo anticipato sull’andamento dei progetti piuttosto che verificare le irregolarità solo dopo l’inserimento delle fatture nel sistema dell’Agenzia delle Entrate.

Il ministro ha poi evidenziato un’importante novità: l’introduzione della possibilità di compensare i crediti d’imposta con debiti certi verso lo Stato. Questo significa che, prima di utilizzare i crediti d’imposta per altri scopi, questi dovranno essere impiegati per saldare eventuali debiti verificati con l’Erario.

Giorgetti: ” Troppa generosità”

Giorgetti ha posto l’accento sulla necessità di porre fine alla generosità eccessiva che ha caratterizzato il superbonus, un’iniziativa che, nonostante le buone intenzioni, ha portato a complicazioni significative per le finanze pubbliche. Questa generosità sarà valutata con precisione nei prossimi giorni, al termine del periodo consentito per l’inserimento dei lavori e delle relative fatture conclusi entro il 31 dicembre 2023.

L’obiettivo principale del decreto legge è di delineare chiaramente l’impatto del superbonus sul bilancio del 2023, in attesa delle valutazioni definitive da parte di Eurostat. Giorgetti esprime preoccupazione per le ripercussioni negative, sottolineando che, nonostante l’entusiasmo di alcuni, il costo per le casse statali e il debito pubblico sarà tangibile per anni.

La nuova normativa include misure di monitoraggio per prevenire abusi e gestire meglio l’impatto finanziario, riflettendo sulla natura impulsiva e dannosa con cui il superbonus è stato implementato. Giorgetti chiude evidenziando il disagio personale e nazionale causato da questa misura, confermando le sue precedenti preoccupazioni sulle conseguenze negative per l’Italia.

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