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Grazie all’avvento di Internet e dei social network, nei ultimi anni sta crescendo una nuova strategia di vendita e guadagno, chiamata shopping community.

In realtà, questa espressione si può intendere in tantissimi modi, anche in senso filosofico.

Pertanto, la shopping community può semplicemente riferirsi all’acquisto di un bene o servizio in gruppo, basandosi sui principi di condivisione tra persone che la pensano ugualmente.

Ma se dovessimo far riferimento al significato vero e proprio, shopping community (o social shopping) rappresenta la possibilità di acquistare o vendere sfruttando il potere del web e dei social network.

Shopping community guadagno

La shopping community si basa su una serie di princìpi.

In linea generale, abbraccia cinque categorie: lo shopping condiviso, i mercati di shopping, i siti di shopping di gruppo, i motori di raccomandazione e i mercati di shopping.

Andando nello specifico, in questo nuovo mondo per guadagnare, si creano diversi ruoli. Solitamente, sono tre: i venditori, i clienti e gli intermediari.

I venditori sono appunto coloro che vendono un prodotto e possiedono uno shop online di riferimento, completo di prezzi, descrizioni e modalità di pagamento.

I clienti sono coloro che decidono di acquistare e testare un determinato bene o servizio.

Invece, gli intermediari fungono da tramite tra il venditore e il cliente. Di conseguenza, quest’ultimi si nascondono spesso dietro la figura del venditore, o meglio, appaiono così dinanzi agli occhi del cliente.

Egli però non sa che ne fanno le veci e di solito percepiscono una percentuale (nota anche come provvigione) per ogni affare completato.

Tuttavia, nel momento in cui entrano in gioco i social network, la shopping community prende una piega un po’ più “familiare”, in cui si coinvolgono gli amici e i parenti.

Shopping community referral program

Una delle regole base della shopping community (intesa a livello social) è quella del referral program.

Tale espressione è strettamente interconnessa al cosiddetto passaparola.

Pertanto, si crea una specie di accordo virtuale con il venditore, che genera un codice per voi, da poter girare ai conoscenti o ad una community, nel caso in cui doveste possedere una nicchia.

In alternativa, gli utenti raccolgono una serie di informazioni legate ai prodotti, alle offerte e ai vari prezzi. Dopodiché, il sito in questione consente al cliente di stilare delle “liste della spesa” che possono condividere con i propri amici.

Così facendo, si crea una specie di catena basata su acquirenti che a loro volta forniscono consulenza a dei terzi.

Basti pensare alle startup: esse rappresentano la fase iniziale di un’impresa e sfruttano molto il concetto di shopping community, per far sì che la loro idea innovativa possa circolare il più possibile.

Nel momento in cui si crea un pubblico fidato, si va sempre di più verso il successo per poi raggiungere una notorietà non indifferente (e in alcuni casi proprio mondiale).

Insomma, i mercati di shopping sociale sono in grado di far connettere i venditori e gli acquirenti e fare acquisti. Tale attività consente di amalgamare i venditori indipendenti e a dar vita a degli spazi web in cui poter esporre la propria merce agli acquirenti (basti pensare ai forum).

A tutto questo sistema, vanno aggiunte le figure di promoter e-commerce, che svolgono appunto una funzione di intermediari.

In un certo senso, ciò accade in parte nel mondo di Instagram, tramite gli influencer.

Essi, hanno il compito di convincere i propri seguaci ad acquistare un determinato prodotto (di altre aziende o piccole imprese), offrendo il proprio codice sconto.

Nel momento in cui qualcuno acquista, gli ambassadors possono ricevere una provvigione, un compenso economico o semplicemente aumentano la possibilità di avere gratuitamente altri prodotti.

Insomma, la shopping community è un circolo vizioso che nasconde tantissime sfaccettature.

Shopping community vantaggi

Restando nel concetto classico di shopping community che vi abbiamo spiegato in precedenza, bisogna ammettere che ci sono numerosi vantaggi, sia per i rivenditori che per i clienti. Scopriamone di più!

Vantaggi per i rivenditori

Come potete ben immaginare, i siti di social shopping sono in grado generare compensi non solo tramite il Click rate e la pubblicità, ma anche grazie alla condivisione di informazioni, generate a loro volta dagli utenti nei confronti dei rivenditori.

Tra l’altro, alcuni portali web danno molta importanza alla condivisione di recensioni, che rappresentano l’indice di gradimento comune ed incrementano le possibilità di vendita, anche di quei prodotti che suscitano interesse ma che destano qualche titubanza.

Vantaggi per i clienti

I vantaggi della shopping community esistono anche per i clienti.

In primis, c’è il senso di motivazione fine a se stesso. Infatti, i siti di social shopping spronano gli utenti a prendere parte nei progetti in svariati modi.

Anche se alcuni siti non offrono nessun guadagno specifico per l’utente, altri regalano provvigioni, oppure sconti o punti. Questi ultimi, si possono accumulare e in un secondo momento convertire in denaro o comunque buoni da spendere su alcuni shop online.

Shopping community in Italia

L’idea di shopping community è nata principalmente in America, negli ultimi due decenni.

Inizialmente, sfruttare i servizi di ecommerce e di couponing era una cosa rara o comunque riservata a delle specifiche categorie di prodotti.

Adesso, grazie al social shopping, si assiste ad uno strumento di marketing che coinvolge persone a livello mondiale.

In Italia, il concetto di shopping community sta avendo una rapida evoluzione e sempre più gente decide di prediligere gli acquisti online, basandosi sulle recensioni dei clienti.

Questo sistema non si ferma soltanto alla vendita di oggetti e vestiti.

Basti pensare a Booking. Esso fa da tramite tra i clienti e le strutture alberghiere ed ha in gran parte sostituito il ruolo dell’agente di viaggio. Non a caso, quest’ultimo settore sta registrando una crisi non indifferente.

La shopping community esiste anche nel contesto alimentare e più precisamente per fare la spesa.

A tal proposito, esistono diverse catene di supermercati che consentono di accumulare punti (tramite il passaparola o altre strategie di condivisione) per poi convertirli in buoni, così da poter risparmiare un po’ di soldi.

Infine, per quanto riguarda i social network bisogna citare Facebook, il quale si sta perfezionando sempre di più anche nel contesto di shopping community, attraverso le sponsorizzazioni e la sezione marketplace.

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