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Da qualche mese a questa parte non si fa che parlare di Tik Tok, il nuovo social che si incentra sulla realizzazione di video animati di vario genere; questo social viene già utilizzato da migliaia di utenti, non solo come passatempo ma anche come strumento per fare business e farsi pubblicità.

Sta prendendo piede soprattutto tra i più giovani; sta raggiungendo i primi posti tra le App maggiormente scaricate.

Il punto di forza di questa applicazione è che ha compreso, battendo sul tempo la diretta concorrenza, che molti ragazzi che fanno parte dell’utenza media, hanno bisogno di pubblicare dei contenuti in breve tempo e senza troppi artifici.

Con l’avvento degli smartphone ormai molte pratiche che prima investivano il computer, adesso si sono ormai estese e sono quasi esclusivamente riservate ai telefonini.

Grazie a questa applicazione infatti gli utenti possono condividere istantaneamente dei video.

Il senso di questa App è stato recentemente espresso dai capi di un’azienda cinese la ByteDance, che ha ideato Tik Tok; l’azienda del Sol Levante ha acquisito un’altra realtà del settore, la Musical.ly:

“I video sono da sempre uno strumento potente per raccontare le storie, ma non sono così facili da realizzare: serve una fotocamera, un computer, delle competenze nel montaggio e soprattutto tempo. Da qui l’idea di provare ad abbassare le barriere di accesso attraverso un servizio fruibile tramite un comune telefono cellulare col quale fare tutto: creazione, produzione e distribuzione dei contenuti”

Tik Tok: applicazione del futuro per i video online

Se avete un qualsiasi modello di smartphone potete scaricare Tik Tok, per dare libero sfogo a tutte le vostre velleità video artistiche.

I video si possono registrare e produrre, aggiungendo filtri, effetti speciali di molti tipi in poco tempo e con una facilità estrema.

Tik Tok è entrato in un settore, quello dei video, che fino ad oggi non sembra essere stato preso in considerazione da Facebook.

I video si attestano per la maggior parte sui 15 secondi e non hanno troppe complicazioni tecniche; infatti gran parte di questi video sono prodotti in casa.

“La gente è stanca di quel genere di social che ti obbliga ad avere comportamenti e look patinati, essere perfetti non è più divertente”, precisa ByteDance: “Vogliamo dare alle persone la possibilità di essere loro stessi ed essere ricompensate per questo. Sono soprattutto le giovani generazioni a chiedercelo: vogliono usare la propria voce per celebrare i momenti normali della propria quotidianità, senza seguire le celebrità”.

Anche se effettivamente molti utenti, anche tra gli adolescenti hanno al loro seguito gia milioni di followers.

Anche in Italia c’è un produttore di questi video che sta riscuotendo molto successo; si chiama Luciano Spinelli, che ha raggiunto più di sette milioni di followers.

Abbiamo poi un’esponente del gentil sesso, Jessica Brugali, che si definisce esperta di fashion, che è arrivata a superare i tre milioni e mezzo di followers.

Da Musical.ly a Tik Toc: storia di un’evoluzione social

Prima di questa applicazione c’era Musical.ly, che infatti è stata acquistata da Tik Tok; molti personaggi famosi l’avevano usata a suo tempo.

C’è una funzione che si chiama lip sync, che consente a chi gira il video di cantare recitando, che fa sincronizzare il movimento delle labbra sopra le canzoni famose.

Molti personaggi del mondo della tv si sono divertiti a girare alcuni video, coma lo Chef Bruno Barbieri, lo showman Fiorello e Michelle Hunziker; questa applicazione sembra essere il canale più adatto se ci si vuole rivolgere ai più giovani.

Molti delle celebrities di TikTok hanno iniziato su Musical.ly giocando con il lip sync, il sistema che permette di di cantare e recitare utilizzando la sincronia labiale su brani di artisti famosi, altri si sono accodati al fenomeno. Col tempo sono arrivati anche i VIP – come Fiorello, Michelle Hunziker e Bruno Barbieri – attratti dalle potenzialità di un mezzo che come pochi sa parlare ai giovanissimi.

Tik Tok fondatori

Alla Base di Tik Tok ci sono le interazioni, specialmente durante le gare di video, che vedono la messa in rete di una serie di video, che vengono poi giudicati dal pubblico: “Ci sono challenge che nascono per caso e che diventano virali nel giro di poche ore, altre proposte dal nostro team di curator su argomenti di tendenza, poi ci sono quelle promosse dai brand. Sono competizioni che premiano l’originalità e che, proprio per questo, rivelano un livello altissimo di engagement: con la challenge #footballisback abbiamo avuto oltre 120 milioni di views, un numero persino più elevato di quello di tutti i follower delle principali squadre di calcio”, come spiegato da ByteDance.

I video spesso diventano virali; l’intero processo è regolato dagli algoritmi di Tik Tok, che vanno a ricercare gli utenti nelle loro caratteristiche social, per indirizzarli verso una determinata tipologia di video: “È un sistema di suggerimenti basato su un content graph che rompe gli schemi instaurati nel mondo social tradizionali. Chi ama il calcio vedrà più contenuti correlati all’interno del tab personale, stessa cosa per gli appassionati di danza o qualsiasi altra categoria”, cosi come spiegano i dirigenti cinesi della società proprietaria del marchio Tik Tok.

Sicurezza informatica sui contenuti

Ad ogni computer viene aggiunto un servizio di controllo, eseguito da dei “controllori” veri e propri.

Il sistema viene regolato da loro, che decidono se pubblicare un documento video, dopo averlo opportunamente visionato; fanno anche una valutazione generale di alcuni contenuti che possono assumere diverdi significati a seconda di chi li fruisce.

Appunto per l’esigenza di discernimento che richiede questo settore, il giudizio che regola la pubblicazione o meno dei contenuti viene affidato all’uomo e non a un’algoritmo, per quanto sofisticato possa essere.

Una particolare attenzione in questo caso viene rivolta agli utenti minori, che come in tutti i social sono i soggetti più fragili e sensibili a certi contenuti, rispetto agli utenti adulti.

Per poter iniziare a usare Tik Tok, bisogna aver compiuto i 13 anni, anche se l’utente che viene inquadrato di più dall’App ha tra i diciotto e i venticinque anni.

Sicuramente i genitori devono controllare i propri figli, per rilevare eventuali usi impropri, nella produzione di contenuti video.

Bisogna sempre regolare l’aspetto social dei ragazzi, per porre anche dei limiti, laddove si renda necessario.

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